Ekodanza

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Ekodanza agisce tra ricerca, produzione, educazione e organizzazione. Ciò che ci muove è il desiderio di stare nel corpo, valorizzare i suoi saperi, l’ecologia, il pensiero marginale, l’arte performativa, il pensiero contemporaneo L’intreccio e l’intersezione tra questi concetti crea il contesto per produrre senso tra progetti, performance, azioni educative. Ekodanza ha sede a Bologna presso il Centro Culturale Paleotto11 con lo sguardo guida di Ro Kamila Zerbini e la collaborazione di Martina Delprete.

Ekodanza è parte dell’associazione Selene Centro Studi APS che si occupa anche di formazione, avviamento al lavoro e organizzazione eventi. Per avere una visione completa, visita il sito madre www.selenecentrostudi.it.

L’ente è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

REFUGIA intestazione

REFUGIA _ cos’è CASA?

16 giorni di attivismo

No Where/nessun posto si trasforma in Now Here/qui adesso

La casa è contemporaneamente “qui adesso” e in “nessun posto

Refugia 2025 è un progetto di attivismo culturale tra arte, ricerca, formazione, attivismo, politica e comunità. Si pone come luogo aperto alla riflessione sui temi delle marginalità culturali e sociali, sui diritti e sulle distorsioni che la società manifesta. Consapevoli che ogni mutamento culturale viene rappresentato attraverso e sopra un  corpo, il progetto coinvolge i corpi individuali e collettivi tramite pratiche, laboratori, condivisioni ed incontri. REFUGIA è uno spazio di ricerca artistica ma anche una proposta di attivismo culturale della durata di 16 giorni. Si manifesta in modo diffuso in Quartiere Savena nel periodo compreso tra il 25 Novembre (giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) e il 10 Dicembre (giornata internazionale dei Diritti Umani). Uno dei propositi è quello di creare un sistema integrato tra formazione, visione e ricerca artistica favorendo l’ascolto delle nuove generazioni e creando un calendario di appuntamenti a sostegno delle comunità. Il progetto stimola coesione e sensibilità ed è in grado di divenire uno strumento di integrazione delle differenze. Il tema cardine della quarta edizione di Refugia vede come principale soggetto la casa: cos’è CASA?

 

Cosa trasforma un posto in una casa? La casa è un luogo? Una memoria? Un ideale? Oppure la casa è dove sei cresciuto, dove vive la tua famiglia. Dove sono sepolti i tuoi genitori. La tua casa è dove vive tua madre. Dov’è casa tua? E’ il luogo dal quale sei stato allontanato o nel quale ti trovi ora?

I figli di molti migranti a quale luogo si sentono appartenere? 

La casa è uno spazio immaginario? Il buco nero del desiderio?

Il corpo è la prima casa che si abita. E come abitiamo questo luogo?  Dove ne percepiamo i confini… e cosa succede quando questi vengono violati?

Un tema poliedrico, quello della casa e dell’abitare, che ci collega alla dimensione del corpo da un lato e a quella del mondo e del territorio dall’altro, ora più che mai. 

Figlie della lontananza e della dislocazione, le dispersioni di popoli e di comunità generano a loro volta e danno vita a una patria immaginaria. 

“La casa è un’idea”, scrive Janet Zandy, “una geografia interna dove il dolore di voler appartenere finalmente ti abbandona, dove non c’è più alcun senso di “alterità”, dove c’è infine una comunità” che accoglie, integra e genera nuovi significati ed emozioni condivise.

Una poetica della dislocazione, per alcuni, può avere inizio nel riconoscere che la casa è il non/nessun luogo in cui vogliono stare, un posto dove forse risiede il cuore, ma che può essere lasciato e questo abbandono può far scaturire altre parole, gesti, movimenti. La poetica dello shock, della frattura, della dislocazione, implica una divisione emotiva, spirituale e spesso anche fisica, una separazione netta dalla propria “casa”, per quanto questa possa essere un concetto immaginario. Si aprono quindi voragini di senso e domande infinite che contribuiscono a creare una progettualità aperta, dialogante e processuale. 

Il concetto CASA si intreccia tra le due giornate che aprono e concludono il progetto, rendendo dialettico e complesso: il farsi casa nel CORPO individuale (25 Novembre) e il farsi casa nel CORPO collettivo e comunitario (10 Dicembre).

Martedì 25 Novembre

Piazzale antistante Villa Mazzacorati, Via Toscana n°19 BO

ore 10:00-12:00 “Bruciamo il patriarcato” Accensione braciere, open mic, letture, testimonianze.

Mercoledì 3 Dicembre

Biblioteca Natalia Ginzburg_Via Genova n°10 BO

ore 17:00 CORPI D’ACQUA_ Incontro sull’idrofemminismo con Francesca Marcantonio.

Il nostro pianeta è chiamato Terra, ma come noi è quasi soltanto acqua. L’idrofemminismo è un nuovo paradigma filosofico che indaga il rapporto tra l’essere umano e l’ecosistema di cui rappresenta solo una minuscola parte, crea nuovi immaginari dell’abitare e dello stare in relazione.

Domenica 30 Novembre

Presso il centro culturale Paleotto11

Giornata d’incontri, parole, poesie, pranzo condiviso

FARE CASA

ore 11:00 Incontro con Giovanni Melli di Cucine Popolari.

ore 12:30 Incontro con Amelie Scalvini ci riporta la sua esperienza come operatrice sociale presso i CAS.

ore 15:00 Incontro con Erika Capasso_ Delegata alla riforma dei Quartieri, Immaginazione civica e nuove cittadinanze.

ore 17:00 Reading con la poeta_ insegnante Alessandra Carnaroli. Letture da: Non si tocca la frutta nei supermercati però I culi nelle metropolitane/ 50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti/Vieni qui fiorellino/ cagna/ bel gattino.

ore 19:00 concerto della cantautrice LEUCO

Martedì 9 Dicembre

Bar TITO Sport _ Via Valle D’Aosta 2 BO

Ore 17:30 Proiezione del documentario “Tacchi e Tacchetti” realizzato dagli studenti dell’I.I.S. Rosa Luxemburg e del Liceo Laura Bassi con la regia di Mauro Bartoli. Intervengono HIC Sunt Leones .

Tacchi e Tacchetti va oltre il semplice racconto del calcio femminile per diventare un manifesto di diritti e parità.  In un mondo dove i tacchi sono ancora simbolo di stereotipi, il film racconta la sfida di donne che scelgono di abbattere i pregiudizi. Tra ostacoli e discriminazioni, le protagoniste costruiscono la propria identità, trasformando ogni vittoria in una piccola rivoluzione. Ogni partita è una lotta per la dignità e il riconoscimento, dimostrando che lo sport, come la vita, appartiene a chi ha il coraggio di scendere in campo e lottare per i propri sogni.

Mercoledì 10 Dicembre

Centro di Comunità Populonia, Via Populonia n°2 dalle ore 18:00

COSA SIAMO

ore 18:00 Restituzione del laboratorio d’arte partecipata “Cos’è CASA” e della ricerca-azione di ekodanza condotta presso alcuni istituti scolastici del Savena.

ore 18:30 Restituzione della residenza artistica di Chiara Zompa/Dream Bird.

ore 19:00 Intervento di Mediterranea Saving Humans “Occupare una terra, per cancellarne un popolo”

ore 19:30 Intervento di Greta Caruso di Bologna per Gaza_ rete volontari.

ore 20:00 Cena comunitaria (offerta libera, prenotazione consigliata).

ore 21:30 Concerto della cantautrice Sarah Fornito_Cenere.